Il partito è la mente, l'onore e la coscienza della nostra epoca.
Ma in realtà l'esperienza dimostra che basta possedere il quaranta per cento di tutte le azioni per dominare l'andamento degli affari di una società per azioni, giacché una parte dei piccoli azionisti, disseminati qua e là, non ha la possibilità di intervenire alle assemblee generali, ecc.
Non è serio, in politica, contare sulle convinzioni, la devozione e le belle qualità dell'anima.
La fiducia è bene, il controllo è meglio.
Maggiore è la profondità del cambiamento che vogliamo apportare, maggiore deve essere l'interesse che dobbiamo far crescere attorno ad esso.
Finché esiste lo Stato non vi è libertà; quando si avrà libertà non vi sarà più Stato.
La politica è riconoscibile, per sua natura deve esserlo. Ma un artista non può stare da una parte o da un'altra.
Niente è irreparabile in politica.
In un'intervista alla Stampa, Giorgio Bocca ha detto che io sono un bravissimo giornalista che non capisce nulla di politica. Bocca non mi delude mai: riesce sempre a dire di me quello che io penso di lui.
L'apoliticità non esiste. Tutto è politica.
Chi non si occupa di politica, ha già preso quella decisione politica che voleva risparmiarsi: serve il partito al potere.
In politica, chi ha paure perde.
Alcuni vivono per la politica, molti della politica.
La differenza tra la morale e la politica sta nel fatto che per la morale l'uomo è un fine, mentre per la politica è un mezzo. La morale, quindi, non può mai essere politica, e la politica che sia morale cessa di essere politica.
La comunità degli animi la fa e conserva la scienza e la religione, la quale è anima della politica e difesa della legge naturale.
La minoranza qualche volta ha ragione, la maggioranza ha sempre torto.