La rivoluzione è la festa degli oppressi e degli sfruttati.
Il socialismo nacque direttamente dal capitalismo: esso è calcolo, sorveglianza, controllo. Il comunismo deve nascere dal socialismo: gli è superiore.
L'unico rivoluzionario in Italia.
Ma in realtà l'esperienza dimostra che basta possedere il quaranta per cento di tutte le azioni per dominare l'andamento degli affari di una società per azioni, giacché una parte dei piccoli azionisti, disseminati qua e là, non ha la possibilità di intervenire alle assemblee generali, ecc.
Il partito è la mente, l'onore e la coscienza della nostra epoca.
Per un vero rivoluzionario il pericolo più grave, fors'anche l'unico, è l'esagerazione rivoluzionaria.
Esiste un'unica rivoluzione possibile ed è quella che si fa da soli, quella che avviene nell'individuo, che si sviluppa in lui con lentezza, con pazienza, con disubbidienza!
I rivoluzionari sono più formalisti dei conservatori.
Gli inferiori si ribellano per poter essere uguali e gli uguali per poter essere superiori. È questo lo stato d'animo da cui nascono le rivoluzioni.
Le rivoluzioni nascono dalla cima. Sono causate da ciò che vi è di marcio alla cima.
In tempi di rivoluzione un soldato non deve mai disperare di nulla quando ha perseveranza e coraggio.
Nessun vero rivoluzionario muore invano.
Le rivoluzioni sono paragonabili ai letami più ributtanti che promuovono la crescita dei più bei vegetabili.
Non sono gli uomini che guidano la rivoluzione, è la rivoluzione che guida gli uomini.
La rivoluzione consiste nell'amare un uomo che ancora non esiste.
Sarà rivoluzionario colui che potrà rivoluzionare se stesso.
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