Ogni cuoco deve imparare a governare lo stato.
Ma in realtà l'esperienza dimostra che basta possedere il quaranta per cento di tutte le azioni per dominare l'andamento degli affari di una società per azioni, giacché una parte dei piccoli azionisti, disseminati qua e là, non ha la possibilità di intervenire alle assemblee generali, ecc.
Colui che attende una rivoluzione sociale pura non la vedrà mai, egli è un rivoluzionario a parole che non capisce la vera rivoluzione.
Il partito è la mente, l'onore e la coscienza della nostra epoca.
Fino a quando gli uomini non avranno imparato a discernere, sotto qualunque frase, dichiarazione e promessa morale, religiosa, politica e sociale, gli interessi di queste o quelle classi, essi in politica saranno sempre, come sono sempre stati, vittime ingenue degli inganni e delle illusioni.
L'antisemitismo è il socialismo degli imbecilli.
Lo Stato è la violenza sociale organizzata.
Lo Stato è come il corpo umano. Non tutte le funzioni che compie sono nobili.
Finché esiste lo Stato non vi è libertà; quando si avrà libertà non vi sarà più Stato.
Lo Stato è, se correttamente amministrato, il fondamento della società, della cooperazione e della civiltà umane. Esso è lo strumento più benefico e utile negli sforzi dell'uomo per promuovere la felicità e il benessere umani. Ma è soltanto uno strumento e un mezzo, non il fine ultimo.
Lo Stato non professa un'etica, ma esercita un'azione politica.
Lo stato è indubbiamente un patrimonio degli uomini d'affari.
La società è creata dai nostri bisogni; lo Stato dalla nostra cattiveria.
Pochi sono coloro eroi o santi che sacrificano il proprio io sull'altare dello Stato. Tutti gli altri sono in stato di rivolta potenziale contro lo Stato.
Si chiama Stato il più gelido di tutti i gelidi mostri. Esso è gelido anche quando mente; e questa menzogna gli striscia fuori di bocca: "Io, lo Stato, sono il popolo".