Ogni cuoco deve imparare a governare lo stato.— Lenin
Ogni cuoco deve imparare a governare lo stato.
Fino a quando gli uomini non avranno imparato a discernere, sotto qualunque frase, dichiarazione e promessa morale, religiosa, politica e sociale, gli interessi di queste o quelle classi, essi in politica saranno sempre, come sono sempre stati, vittime ingenue degli inganni e delle illusioni.
Un passo avanti, due passi indietro... È ciò che accade alla vita dei singoli, ed accade anche nella storia delle nazioni e nello sviluppo dei partiti.
La verità è sempre concreta.
Maggiore è la profondità del cambiamento che vogliamo apportare, maggiore deve essere l'interesse che dobbiamo far crescere attorno ad esso.
La legge è una misura politica, anzi è politica.
Lo Stato è il mediatore tra l'uomo e la libertà dell'uomo.
Lo Stato deve essere l'amministrazione di una grande azienda che si chiama patria appartenente a una grande associazione che si chiama nazione.
Lo Stato è governato dalla feccia di tutte le carriere onorevoli.
Lo Stato non professa un'etica, ma esercita un'azione politica.
Lo Stato è la violenza sociale organizzata.
La società è creata dai nostri bisogni; lo Stato dalla nostra cattiveria.
Lo Stato è, se correttamente amministrato, il fondamento della società, della cooperazione e della civiltà umane. Esso è lo strumento più benefico e utile negli sforzi dell'uomo per promuovere la felicità e il benessere umani. Ma è soltanto uno strumento e un mezzo, non il fine ultimo.
Lo stato è indubbiamente un patrimonio degli uomini d'affari.
Pochi sono coloro eroi o santi che sacrificano il proprio io sull'altare dello Stato. Tutti gli altri sono in stato di rivolta potenziale contro lo Stato.