Lo Stato è il mediatore tra l'uomo e la libertà dell'uomo.
La violenza è la levatrice di ogni vecchia società, gravida di una nuova società.
La borghesia dà, storicamente, alla famiglia il carattere della famiglia borghese, dove l'elemento connettivo è la noia e il denaro.
Il capitale è denaro, il capitale sono le merci. Essendo un valore in virtù di ciò, ha acquisito la segreta abilità di aggiungere valore a sé stesso. Genera risultati attivi, o, almeno, depone uova d'oro".
I soldi tramutano la fedeltà in infedeltà, l'amore in odio, la virtù in vizio, il vizio in virtù, la schiavitù in dominio, la stupidità in intelligenza, l'intelligenza in stupidità.
Quanto tu ami senza provocare amore, cioè quando il tuo amore come amore non produce amore reciproco, e attraverso la tua manifestazione di vita, di uomo che ama, non fa di te stesso un uomo amato, il tuo amore è impotente, è una sventura.
La società è creata dai nostri bisogni; lo Stato dalla nostra cattiveria.
Lo Stato deve essere l'amministrazione di una grande azienda che si chiama patria appartenente a una grande associazione che si chiama nazione.
Lo Stato è la violenza sociale organizzata.
Pochi sono coloro eroi o santi che sacrificano il proprio io sull'altare dello Stato. Tutti gli altri sono in stato di rivolta potenziale contro lo Stato.
Lo stato è indubbiamente un patrimonio degli uomini d'affari.
Lo Stato è come il corpo umano. Non tutte le funzioni che compie sono nobili.
Lo Stato non professa un'etica, ma esercita un'azione politica.
Lo Stato è, se correttamente amministrato, il fondamento della società, della cooperazione e della civiltà umane. Esso è lo strumento più benefico e utile negli sforzi dell'uomo per promuovere la felicità e il benessere umani. Ma è soltanto uno strumento e un mezzo, non il fine ultimo.
Finché esiste lo Stato non vi è libertà; quando si avrà libertà non vi sarà più Stato.