Lo Stato è la violenza sociale organizzata.
La verità è sempre concreta.
L'antisemitismo è il socialismo degli imbecilli.
Ma in realtà l'esperienza dimostra che basta possedere il quaranta per cento di tutte le azioni per dominare l'andamento degli affari di una società per azioni, giacché una parte dei piccoli azionisti, disseminati qua e là, non ha la possibilità di intervenire alle assemblee generali, ecc.
Il comunismo è il potere sovietico più l'elettrificazione di tutto il paese.
Non urlate tanto sul cinismo! Il cinismo non sta nelle parole che descrivono la realtà ma nella realtà stessa.
La violenza sulle donne è antica come il mondo, ma nel 2009 avremmo voluto sperare che una società avanzata, civile e democratica non nutrisse le cronache di abusi, omicidi e stupri.
La violenza risolve sempre tutto.
La violenza è il frutto del desiderio.
Durante una dimostrazione contro la guerra in Vietnam mi colpirono alla testa. La polizia non aveva il controllo della situazione perché si scontrava con un mondo che non capiva realmente.
Meglio essere violenti se c'è violenza nel nostro cuore, che mettersi il mantello della non violenza per mascherare la debolezza.
La violenza è una malattia, una malattia che danneggia tutti coloro che lo usano, indipendentemente dalla causa.
Nessuno è di fronte alle donne più arrogante, aggressivo e sdegnoso dell'uomo malsicuro della propria virilità.
Violenza alla natura è un forte ingrediente della nostra civiltà da cento anni a questa parte.
La violenza della voce è spesso solo il rantolo della ragione in gola.
La violenza resta per me un grosso problema. Forse deriva da quel cieco bisogno dell'essere non civilizzato, che non sente abbastanza il rispetto di sé e degli altri. Ma quello che è ancora più pauroso è la violenza collettiva o quella violenza che si ammanta di legge, la dittatura.