L'amore non guarda con gli occhi ma con l'anima.
— William Shakespeare
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La nostra interpretazione
L’amore autentico non si ferma all’apparenza, non si lascia guidare da ciò che è immediatamente visibile o seducente. Lo sguardo superficiale coglie il corpo, i tratti del volto, il fascino esteriore; lo sguardo interiore si rivolge invece alla profondità di una persona, alle sue fragilità, ai desideri, alle paure, alle contraddizioni. L’attrazione può nascere dagli occhi, ma il legame più profondo si forma quando si riconosce un’affinità tra interiorità, quando l’essere dell’altro viene compreso e accolto oltre ogni maschera.
In questa prospettiva, il sentimento non è semplice impulso o innamoramento passeggero, ma un atto di conoscenza e di riconoscimento. Ciò che conta non è l’immagine, ma la verità di chi si ha davanti. La bellezza perde il ruolo di misura assoluta del valore di una persona; diventa, al massimo, una porta d’accesso, mai il fondamento del legame. L’unione diventa profonda proprio perché non dipende da ciò che può cambiare con il tempo, ma da ciò che resta, dalle qualità intime, dal modo di sentire, dalla capacità di donarsi.
Quando il sentimento nasce da questa dimensione interiore, si avvicina a una forma di amore che non giudica, non pretende e non possiede. Non è la ricerca di un oggetto di desiderio, ma la scelta di stare accanto a qualcuno nella sua interezza, anche nelle parti più difficili da vedere e da accettare. In questo senso, l’autenticità del legame si misura dalla capacità di riconoscere nell’altro un’anima, non solo un volto, e di lasciarsi toccare da ciò che non è immediatamente visibile allo sguardo esterno.
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