La massima del popolo inglese è: Business as usual.
Il capitalismo è un'ingiusta ripartizione della ricchezza. Il comunismo è una giusta distribuzione della miseria.
Non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna cambiare.
Ognuno ha il suo giorno e alcuni giorni durano più a lungo di altri.
Il successo non è definitivo, il fallimento non è fatale: ciò che conta è il coraggio di andare avanti.
L'ottimista vede opportunità in ogni pericolo, il pessimista vede pericolo in ogni opportunità.
Si può paragonare abbastanza esattamente l'interno di una testa inglese a una guida Murray: molti fatti e poche idee.
La qualità della conversazione inglese è di essere dissossata, così che, almeno per quanto ne ho udito io, essa è tutta forma e niente contenuto.
Quando due inglesi s'incontrano, la prima cosa che fanno è parlare del tempo.
Uno dei difetti di Londra dal punto di vista di un uomo il cui cuore sia appena andato a pezzi è che è praticamente priva di luoghi selvaggi in cui si possa avanzare con sguardo impenetrabile.
Ogni inglese è un'isola.
Quando un uomo è stanco di Londra, è stanco della vita, perché a Londra si trova tutto ciò che la vita può offrire.
In Inghilterra il caffè ha sempre il gusto di un esperimento chimico.
È più facile avere da un inglese venti giuramenti e venti imprecazioni che una lacrima.
Com'è difficile far riconoscere a un inglese che è felice!
L'Inghilterra è una nazione di bottegai.