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La felicità è come la verità: non la si ha, ci si è. Per questo nessuno che sia felice può sapere di esserlo. Per vedere la felicità, ne dovrebbe uscire. L'unico rapporto fra coscienza e felicità è la gratitudine.
Nelle piccole cose come nelle grandi cose ognuno deve conoscere e tenere ben presente i propri limiti.
È una cosa strana. Quando ti accade di vedere il posto dove saresti salvo, sei sempre lì che lo guardi da fuori. Non ci sei mai stato dentro. È il tuo posto, ma tu non ci sei mai.
Esiste uno stato di consapevolezza che precede il pensiero; cercalo.
Abbiamo bisogno di più consapevolezza della natura umana, perché l'unico pericolo reale che esiste è l'uomo in se stesso.
Non si può giocare davvero a nessun gioco se si sa in anticipo di vincere sempre.
La felicità è fuori dalla felicità. Non c'è felicità se non con consapevolezza. Ma la consapevolezza della felicità è infelice, perché sapersi felice è sapere che si sta attraversando la felicità e che si dovrà subito lasciarla. Sapere è uccidere, nella felicità come in tutto.
Il coraggio era anche quello. Era la consapevolezza che l'insuccesso fosse comunque il frutto di un tentativo. Che talvolta è meglio perdersi sulla strada di un viaggio impossibile che non partire mai.
C'erano cose che volevo dirgli. Ma sapevo che gli avrebbero fatto male. Così le seppellii e lasciai che facessero male a me.
Non era affatto debole, era straordinariamente fragile e potente come tutte le persone forti e profonde.
Conoscere la verità regala all'uomo la giusta forza. Qualunque sia la verità.
Il grande dolore che ci provoca la morte di un buon conoscente ed amico deriva dalla consapevolezza che in ogni individuo v'è qualcosa che è solo suo, e che va perduto per sempre.
Se, prima di andare a letto ogni notte, strappi una pagina dal calendario e pensi: 'Ecco che se ne va un altro giorno della mia vita, per non tornare mai più', diventerai cosciente del tempo che scorre.
Per cambiare un'abitudine, prendi una decisione consapevole e poi impersonifica il nuovo comportamento.
Voglio dire, mettiamola così: voi immaginate che niente abbia un senso, ma non può essere che tutto sia così, perché vi rendete conto che non ha senso e questa vostra consapevolezza gli dà quasi un senso. Avete capito quello che intendo? Un pessimismo ottimistico.
La sua obbedienza alla tempestività nasceva dalla consapevolezza di quanto fosse rara la fusione fra due esseri umani.
A un certo punto, quasi istintivamente, ci si volta indietro e si vede che un cancello è stato sprangato alle spalle nostre, chiudendo la via del ritorno.
La consapevolezza cambia le cose.
Ciò che conosciamo di noi è solamente una parte, e forse piccolissima, di ciò che siamo a nostra insaputa.
Aumentare la nostra consapevolezza sulle questioni ambientali più urgenti del nostro tempo, è più importante che mai.