La vita è un male incurabile.
Possiamo parlare come vogliamo di gigli e leoni rampanti, e spargere aquile in campi d'oro e d'argento; ma se l'araldica fosse guidata dalla ragione, un aratro in un campo da coltivare sarebbe lo stemma più nobile e antico.
Dio creò il primo giardino e Caino la prima città.
Il mondo cambia costantemente, e in natura essere costante sarebbe incostanza.
A rifletterci bene, il tipo del «provvisorio» è la vita.
Molte volte al giorno mi rendo conto di quanto la mia stessa vita esteriore ed interiore sia costruita sulla fatica dei miei consimili, sia i vivi che i morti, e che devo applicarmi con sollecitudine per restituire quanto ho ricevuto e tuttora ricevo.
S'i' fosse morte, andarei da mio padre; s'i' fosse vita fuggirei da lui: similmente faria da mia madre.
Noi non siamo che pedine degli scacchi, che son facili a muoversi proprio come il Grande Giocatore di scacchi ordina. Egli ci muove sulla scacchiera della vita avanti e indietro e poi in scatole di Morte ci rinchiude di nuovo.
La vita è una grande avventura verso la luce.
Uno può avere la percezione dell'insieme della vita, ma nessuno dovrebbe ricordarne i dettagli. I dettagli sono sempre volgari.
Comunque vada la nostra partita con la vita finirà zero a zero.
Ci sono momenti in cui devi prendere decisioni istintive che cambieranno per sempre il corso della tua vita.
Noi dobbiamo essere disposti a lasciar andare la vita che abbiamo pianificato, in modo da vivere la vita che ci sta aspettando.
La vita, per tutte le sfacciate assurdità, piccole e grandi, di cui beatamente è piena, ha l'inestimabile privilegio di poter fare a meno di quella stupidissima verosimiglianza, a cui l'arte crede suo dovere obbedire.