Se vuoi descrivere ciò che è vero, lascia l'eleganza al sarto.— Albert Einstein
Se vuoi descrivere ciò che è vero, lascia l'eleganza al sarto.
Chiunque si prenda la briga di ergersi a giudice nel campo delle verità e della conoscenza, viene mandato in rovina dalle risa degli dei.
Tutto è relativo. Prendi un ultracentenario che rompe uno specchio: sarà ben lieto di sapere che ha ancora sette anni di disgrazie.
Chiunque consideri la propria e l'altrui vita come priva di significato è non soltanto infelice ma appena degno di vivere.
Come si può mettere la Nona di Beethoven in un diagramma cartesiano? Ci sono delle realtà che non sono quantificabili. L'universo non è i miei numeri: è pervaso tutto dal mistero. Chi non ha il senso del mistero è un uomo mezzo morto.
Di ciò che è importante nella propria esistenza non ci si rende quasi conto, e certamente questo non dovrebbe interessare il prossimo. Che ne sa un pesce dell'acqua in cui nuota per tutta la vita?
La moda passa, lo stile resta.
La notte mi vesto di Chanel numero 5.
Parigi ha l'eleganza delle armonie e della grandeur, Londra ha l'eleganza della classe e del prestigio, Roma ha l'eleganza dell'umanità e della storia. Ogni città ha la sua eleganza. Anche Milano: ha l'eleganza della sobrietà, della discrezione, della solidità.
Per me, l'eleganza non è passare inosservati ma arrivare al nucleo di ciò che si è.
L'eleganza è quella qualità del comportamento che trasforma la massima qualità dell'essere in apparire.
La corsa della gazzella ci appare elegante e armoniosa, anche se sta fuggendo da un leone.
L'eleganza è una risorsa dello spirito per colmare le imperfezioni del corpo.
L'eleganza non consiste nell'indossare un vestito nuovo.
Guai alla macchina che confessa la fatica del proprio lavoro; anche nelle macchine, come negli uomini, noi apprezziamo l'ermeticità dell'organismo, l'abilità del lavoro, l'eleganza dello sforzo.