Si mente nella vita, non nel racconto che se ne fa.
Io non credo all'amore che moltiplica, troppo comodo, è mica un conto in banca.
L'intelligenza non è applicabile alla legge del profitto. L'intelligenza si affina e si perde.
Quando scrivo un romanzo, lo sento riuscito se sono riuscito ad andare al di là di me stesso e, quindi, se sono entrato nella carne viva dell'umano.
Il potere, se è vero, è vero anche quando è millantato, mentre l'amore, agli occhi del potere, non può essere che millantato anche se è vero.
Una volta che il potere è al potere, cioè una volta che l'aspirazione al potere diventa realtà e realizzazione, diventano tutti di destra.
La coscienza dell'uomo non ha riposo se non nella verità. Chi mente, se anche non viene scoperto, ha la punizione in sé medesimo, egli sente che tradisce un dovere e che si degrada.
La menzogna è uno schermo sottile; se guardi con attenzione, è trasparente.
La fronte, gli occhi, il volto molto spesso mentono; le parole spessissimo.
Esiste un candore nella menzogna che è il segno della buona fede in una qualche causa.
Non avere alcun motivo per mentire non significa necessariamente essere sincero.
La menzogna, per quanto sia astuta, alla fine si rompe le gambe. Se non vuoi esser veridico per bontà, impara ad esserlo per accorgimento.
Un uomo sano di mente è soltanto uno che sa mentire meglio di un pazzo.
L'uomo si distingue dal resto della natura soprattutto per uno strato gelatinoso di menzogna che lo avvolge e lo protegge.
C'è chi non è capace di mentire. Io invece sì, ma non lo faccio. I miei principi sono più elevati e nobili.
Ovunque si vada, regna la menzogna. La forma che essa assume nel XX secolo è soprattutto quella brutale, appariscente e chiassosa dell'impostura, quella del XIX secolo, più ovattata, era l'ipocrisia.