L'arte di vivere è l'arte di saper credere alle menzogne.— Cesare Pavese
L'arte di vivere è l'arte di saper credere alle menzogne.
Capii che Nuto aveva davvero ragione quando diceva che vivere in un buco o in un palazzo è lo stesso, che il sangue è rosso dappertutto, e tutti vogliono esser ricchi, innamorati, far fortuna.
Se è vero che ci si abitua al dolore, come mai con l'andare degli anni si soffre sempre di più?
Quando si soffre, si crede che di là dal cerchio esista la felicità; quando NON si soffre si sa che questa non esiste, e si soffre allora di soffrire perché non si soffre nulla.
Tutto questo fa schifo. Non parole. Un gesto. Non scriverò più.
Aspettare è ancora un'occupazione. È non aspettare niente che è terribile.
Nero su bianco: ora la menzogna si presenta così.
C'è una specie di rispetto e di deferenza nel mentire. Ogni volta che mentiamo a qualcuno, gli facciamo il complimento di riconoscere la sua superiorità.
Solo le donne e i medici sanno quanto la menzogna sia necessaria e benefica agli uomini.
Chi non sa mentire, crede che tutti dicano il vero.
Si mente nella vita, non nel racconto che se ne fa.
Gli esseri umani si dividono in 3 categorie: quelli che preferiscono non avere niente da nascondere piuttosto che essere obbligati a mentire, quelli che preferiscono mentire che non aver niente da nascondere e quelli che amano sia mentire sia nascondere.
Tutte le verità sono già state dette, ma lo spazio per altre menzogne è infinito.
Non ho nulla contro la menzogna, ma odio l'imprecisione.
Quando menti a qualcuno, guardalo dritto negli occhi.
L'uomo onesto mente dieci volte al giorno, la donna onesta venti volte al giorno, l'uomo di mondo un centinaio di volte al giorno. Non si è mai stati in grado di contare quante volte al giorno menta una donna di mondo.