La frase di Alessandro Baricco evoca un'immagine poetica e contemplativa della vita, mettendo in parallelo la pioggia con il fluire degli eventi personali. Attraverso questa metafora, l'autore suggerisce che la nostra esistenza è caratterizzata da momenti di quiete riflessiva durante i quali le esperienze e gli avvenimenti si susseguono in modo quasi contemplativo. La pioggia qui simboleggia tanto il fluire inevitabile del tempo quanto l'incessante flusso delle emozioni, dei pensieri e degli eventi che costellano la nostra vita quotidiana. In un certo senso, Baricco invita a guardare questi momenti di passaggio come spettacoli da osservare con calma, evidenziando così sia i lati più difficili che quelli più belli della condizione umana.