Il coraggio uno non se lo può dare.
I provocatori, i soverchiatori, tutti coloro che, in qualunque modo, fanno torto altrui, sono rei, non solo del male che commettono, ma del pervertimento ancora a cui portano gli animi degli offesi.
All'avvocato bisogna raccontar le cose chiare: a noi tocca poi a imbrogliarle.
La collera aspira a punire: e, come osservò acutamente, a questo stesso proposito, un uomo d'ingegno, le piace più d'attribuire i mali a una perversità umana, contro cui possa far le sue vendette, che di riconoscerli da una causa, con la quale non ci sia altro da fare che rassegnarsi.
Così fatto è questo guazzabuglio del cuore umano.
Il delitto è un padrone rigido e inflessibile, contro cui non divien forte se non chi se ne ribella interamente.
C'è sempre una filosofia per la mancanza di coraggio.
Mi sono imposto di avere il coraggio di dire tutto quello che ho il coraggio di fare.
Chi non ha abbastanza coraggio di correre dei rischi non compirà nulla nella vita.
Qualcuno non ha preso la spremuta di coraggio stamattina.
Negli affari privati qual è il primo requisito? L'audacia. E il secondo e il terzo? L'audacia. E tuttavia l'audacia è figlia dell'ignoranza e della bassezza.
L'uomo coraggioso è impavido quanto può esserlo un uomo. Temerà, dunque, anche le cose a misura d'uomo, ma vi farà fronte come si deve e come vuole la ragione, in vista del bello, perché questo è il fine della virtù.
Il coraggio percorre una distanza breve; dal cuore alla testa, ma quando se ne va non si può sapere dove si ferma; in un'emorragia, forse, o in una donna, ed è un guaio essere nella corrida quando se n'è andato, dovunque sia andato.
Si suol dire che l'uomo coraggioso non ha paura. È falso. Esser coraggioso significa dominare la paura e dove non c'è paura non c'è coraggio.
Arriva un momento in cui il coraggio deve essere più forte della comodità e la speranza deve prendere il posto della rassegnazione.
Il coraggio s'impara a gustare col tempo.
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