È facile fare domande difficili. Difficile è dare risposte facili.
Per comandare bisogna riuscire a trovare chi è disposto a ubbidire.
Non si muore. Si cessa soltanto di vivere.
La realtà è il surrogato della fantasia.
Diffidare di tutto e tutti è indice di scarsa fiducia nelle proprie facoltà.
Solo chi non ha fame è in grado di giudicare la qualità del cibo.
Una risposta è il tratto di strada che ti sei lasciato alle spalle. Solo una domanda può puntare oltre.
La risposta tracotante è peggiore anche di una domanda sbagliata, perché ne esaspera, con la sua sicumera, gli errori di impostazione.
È così patetico affannarsi ad inseguire dati di fatto in trasformazione continua e pretendere di riportarli indietro alla loro origine per dare adesso le risposte che avresti dovuto dare allora. Appena ti riesci a vedere da una minima distanza ti vergogni, invece di farti tanta pena.
D'una risposta che non si può formulare non può formularsi neppure la domanda.
Vi sono risposte che non avrei la forza di ascoltare e perciò evito di porre le domande.
Anche una domanda sbagliata può ottenere una risposta giusta.
Non c'è sempre una risposta a tutto. Magari sì, magari no. Magari tu non sei fatto per quel tipo di rapporto. Punto.
Il talento vero è possedere le risposte quando ancora non esistono le domande.
Vale sempre la pena di fare una domanda, ma non sempre vale la pena di dare una risposta.