La malinconia è la versione romantica della tristezza.— Alessandro Morandotti
La malinconia è la versione romantica della tristezza.
L'uso della ragione più diffuso è di non farne uso.
Uomini e meloni hanno questo in comune, che dal di fuori non si capisce se sono buoni.
Non è l'amore che fa soffrire, ma la sua assenza.
Troppo cibo rovina lo stomaco, troppa saggezza l'esistenza.
L'aforisma da antico precetto medico si è trasformato in moderna pillola di saggezza esistenziale.
Se c'è un inferno sulla terra, questo si trova nel cuore di un uomo malinconico.
Malinconia è crogiolarsi nella propria tristezza.
Un desiderio di desideri: la malinconia.
Non bisogna temere la malinconia, perché temendola la feriamo e la rendiamo più aggressiva. Conviene accettarla educatamente, la si può persino gustare.
Si riesce a derivare molto più piacere da questa malinconica esistenza se non si guarda troppo per il sottile.
La malinconia attira, il tedio respinge.
La malinconia mi sembra una sorta di cura per mantenere l'equilibrio spirituale. [...] tra i sentimenti umani è quello che a me sembra più sottile, inafferrabile, e senza dubbio più prezioso.
Melanconia, Ninfa gentile, La vita mia Consegno a te. I tuoi piaceri Chi tiene a vile, Ai piacer veri Nato non è.
O mon Dieu. Ogni giorno diventi più simile a Louis, tra poco comincerai a mangiare topi!
La malinconia dagli oscuri occhi, triste compagna.