L'umiltà è l'ipocrisia dei modesti.— Alessandro Morandotti
L'umiltà è l'ipocrisia dei modesti.
L'esperienza è quella cosa che una volta acquisita a caro prezzo, non serve più.
La malinconia è la versione romantica della tristezza.
Per l'incalzante progresso tecnologico l'uomo ha perduto la rigenerante capacità di stupirsi.
L'abitudine è un abito che, indossato da giovani, ci rifiutiamo di togliere vita natural durante.
La diligenza maschera con scrupoloso zelo la mancanza d'intelligenza.
Umiltà è la virtù che frena il desiderio innato dell'uomo di innalzarsi sopra il proprio merito.
L'umiltà è una virtù stupenda. Ma non quando si esercita nella dichiarazione dei redditi.
Spesso l'umiltà non è altro che una finta sottomissione di cui ci si serve per sottomettere gli altri.
Il marchio di un vero eroe è l'umiltà.
L'umiltà in tutte le scienze e in tutte le arti è la base del vero sapere, come al contrario è un segno evidentissimo di una pretta ignoranza il pensar troppo di sé medesimo, il credere di non restar mai ingannato, e che nulla di vantaggioso, possa sapersi e scoprirsi.
L'umiltà vera è una specie di auto-annullamento; e questo è il centro di tutte le virtù.
La vita è una lunga lezione di umiltà.
L'umiltà e la semplicità sono le due vere sorgenti della bellezza.
Il senso del nostro essere soggetti all'errore e il senso della nostra debolezza [...] dovrebbero renderci modesti e umili.
Il Signore ha abbattuto il trono dei potenti, al loro posto ha fatto sedere gli umili.