Da un secolo senza speranze nasce un secolo senza paura.— Alfred de Musset
Da un secolo senza speranze nasce un secolo senza paura.
Un complimento vale un bacio.
La verità, scheletro delle apparenze, vuole che ogni uomo, chiunque sia, pervenga un certo giorno e una certa ora, a toccare le proprie ossa eterne in fondo a qualche piaga passeggera. Ciò si chiama conoscere il mondo, e l'esperienza è un tale prezzo.
I proverbi sono selle buone per tutti i cavalli, non ce n'è uno che non abbia il suo contrario, e qualunque condotta si tenga se ne trova uno per appoggiarvisi.
Non tutti gli uomini sono capaci di grandi cose, ma tutti sono sensibili alle grandi cose.
Per scrivere la storia della propria vita, bisogna prima aver vissuto; perciò non scrivo la mia.
Una speranza, a volte, indebolisce le coscienze, come un vizio.
La speranza è il solo bene che è comune a tutti gli uomini, e anche coloro che non hanno più nulla la possiedono ancora.
Speranza, sogno di chi veglia.
L'animo umano è sempre ingannato nelle sue speranze, e sempre ingannabile: sempre deluso dalla speranza medesima, e sempre capace di esserlo: aperto non solo, ma posseduto dalla speranza nell'atto stesso dell'ultima disperazione.
La speranza è un sogno ad occhi aperti.
Quello che pesa, in questa nostra condizione umana, sono le poche gioie di cui godiamo, o meglio sono le nostre speranze, poiché esse c'incatenano alla vita.
La speranza è qualcosa con le ali, che dimora nell'anima e canta la melodia senza parole, e non si ferma mai.
La mancanza di speranza nella vita non è un fatto, è solo un punto di vista.
Le cose che per accidente sono causa di speranza o di paura si chiamano buoni o cattivi presagi.
La speranza è come una sorgente luminosa che, posta dinnanzi a tanti specchi, rifrange la sua luce in mille altre luci, si riflette in altrettante speranze quanti sono i desideri e i sogni che ciascuno ha di sé.