Se si vuole abolire la pena di morte, che comincino, in questo caso, i signori assassini.— Alphonse Karr
Se si vuole abolire la pena di morte, che comincino, in questo caso, i signori assassini.
Le donne si lasciano convincere da colui che ragiona, non dai suoi ragionamenti.
Vedo bene che l'uomo perfeziona tutto intorno a sè, ma non vedo ch'egli perfezioni se stesso.
La felicità è costellata di sventure evitate.
Quando non si tratta che di amarsi, non c'è nessun pericolo di lasciarsi reciprocamente sedurre dallo charme e dalle qualità l'uno dell'altro; ma quando si tratta di sposarsi, sarà utile che ciascuno sappia bene se potrà sopportare i difetti dell'altro.
Non è mai stato rovesciato un idolo, se non a vantaggio di un altro idolo.
Quanto la pena sarà più pronta e più vicina al delitto commesso, ella sarà tanto più giusta e tanto più utile.
La pena più tremenda è portare in cuore, notte e giorno, il testimone delle proprie colpe.
Le pene dell'altro mondo furono immaginate per supplire alle insufficienti attrattive che ci si offrono in esso.
Perchè ogni pena non sia una violenza di uno o di molti contro un privato cittadino, dev'essere essenzialmente pubblica, pronta, necessaria, la minima delle possibili nelle date circostanze, proporzionata a' delitti, dettata dalle leggi.
Alla pena di morte si può sostituire come cerimonia compensatrice finalmente incruenta la maledizione pubblica.
Le pene servono a spaventare coloro che non vogliono commettere peccati.
Non bisogna immaginare Dio né troppo buono né cattivo. La giustizia si trova tra l'eccesso di clemenza e la crudeltà; così come le pene limitate stanno tra l'impunità e le pene eterne.
I corpi li unisce il piacere, le anime la pena.
La pena di morte, oltre che non cura la emendazione della vittima, spegne una vita, non le importa se depravata o santificata dalla sventura, e le basta ad altrui spavento un capo mozzo o un cadavere appeso.