Arte. Parola che non ha nessuna definizione.
Inventore. Persona che fabbrica un marchingegno con ruote, leve e molle, e lo chiama progresso.
Intelligenza. Nella nostra civiltà, e nella nostra forma di governo repubblicano, l'intelligenza è tenuta in così alta considerazione che la si esonera automaticamente dal peso di qualsiasi pubblico ufficio.
Incompatibilità. In un matrimonio significa avere gli stessi gusti, ad esempio il gusto del comando.
Presente. Parte dell'eternità che separa la sfera della delusione da quella della speranza.
Violino. Strumento per infastidire le orecchie umane con la frizione esercitata da una coda di cavallo sulle viscere di un gatto.
La civiltà greca ci dichiara che nelle rappresentazioni artistiche altro è sentire altro è vedere. Vedere è peggio, è più impressionante.
Tutte le arti contribuiscono all'arte più grande di tutte: quella di vivere.
L'arte vera non è quel che sembra, bensì l'effetto che ha su di noi.
Se c'è una funzione essenziale della creazione artistica, è quella di non indorare mai la pillola, di non agghindare la favola di strepito e furore raccontata da un idiota, come Shakespeare definisce la vita.
Non è vero che l'arte è fatta di puri attimi di ispirazione. L'arte rispecchia tutto l'intelletto dell'uomo; co' suoi culmini d'intuito e col suo substrato di logicità.
Uno degli uffici dell'arte è convogliare i rimpianti ed i rimorsi.
Chi in un'arte è diventato maestro, può senza danno scordarsi le regole.
L'arte deve fare in modo che i sentimenti di fraternità e amore per il prossimo, oggi accessibili solamente agli uomini migliori della società, diventino sentimenti abituali, istintivi in tutti.
Arte non è, se ottien l'effetto a caso.
Conoscere i principi dell'arte suprema vuol dire conoscere i principi di tutte le arti.