Prossimo: uno che ci è stato imposto di amare come noi stessi e che fa di tutto per farci disubbidire.— Ambrose Bierce
Prossimo: uno che ci è stato imposto di amare come noi stessi e che fa di tutto per farci disubbidire.
Monologo. L'attività di una lingua priva di orecchi.
Mendicità. La condizione di chi ha fatto affidamento sulla solidarietà degli amici.
Senza amici. Chi non ha favori da accordare ed è abbandonato dalla fortuna. Ha il difetto di dire la verità e di essere dotato di buon senso.
Proibito. Investito di un nuovo irresistibile fascino.
Sfortuna: il tipo di fortuna che non manca mai.
Il vostro amore del prossimo è il vostro cattivo amore per voi stessi. Voi fuggite verso il prossimo fuggendo voi stessi, e di ciò vorreste fare una virtù.
Se l'io è detestabile, amare il prossimo come se stessi diventa un'atroce ironia.
Il nostro prossimo non è il nostro vicino, ma il vicino del vicino. Così pensa ogni popolo.
Ama il prossimo tuo come te stesso.
Chi ama il prossimo suo come sé stesso, o non conosce abbastanza il prossimo o non ama abbastanza se stesso.
È vero che bisogna amare il prossimo, ma nell'esempio che Cristo dà per illustrare questo comandamento il prossimo è un essere nudo e sanguinante, svenuto sulla strada e di cui non si sa niente. Si tratta di un amore del tutto anonimo, e per ciò stesso universale.
Chi disprezza il prossimo si preoccupa già troppo del prossimo.
Chi si propone l'amore del prossimo senza l'amore a Dio, cerca se stesso.
Ama il tuo prossimo, ma non abbattere la siepe.
Chi è il nostro prossimo? Colui che è vicino a noi, ma che non abbiamo ancora mai notato, che aspetta da noi il gesto di fiducia, di stima, di amicizia.