Sentimento. Fratellastro malaticcio del pensiero.— Ambrose Bierce
Sentimento. Fratellastro malaticcio del pensiero.
Irriverente. Non particolarmente riguardoso nei confronti del benessere, della felicità, del comfort o dei desideri degli altri. Si possono definire tali il colera, il vaiolo, il serpente a sonagli e i giornali satirici.
Possibile. Lo è qualsiasi cosa per chi abbia sufficiente perseveranza. E denaro.
Denaro. Una benedizione che non ci è di alcun vantaggio se non quando ce ne separiamo. È una patente di cultura e un passaporto per il bel mondo.
Disprezzo. Il sentimento che prova un uomo prudente nei confronti di un nemico in posizione troppo temibile per poter essere attaccato direttamente senza pericolo.
Età avanzata. Momento della vita in cui si chiude un occhio sui vizi che ci si possono ancora concedere e si scagliano fulmini su quelli che non si è più in grado di commettere.
Una punta di benevola malizia e di umorismo verso quelli che amiamo fa sì che i nostri sentimenti per loro non diventino stantii.
È con i cattivi sentimenti che si fanno i buoni romanzi.
Da quando si è fatto del sentimento l'elemento essenziale della religione, la materia di fede del cristianesimo - un tempo così sacra - è divenuta indifferente.
Per aver sentimenti nobili, non è necessario esser nati nobili.
Sensazioni, sentimenti, intuiti, fantasie, tutte queste cose sono personali e, se non per simboli e di seconda mano, incomunicabili.
I sentimenti personali rovinano il giudizio professionale...
Il sentimento è la misura della nostra sensibilità; la vera origine del vero, del buono, del bello!
Negare i sentimenti è come guardare il cielo con gli occhi chiusi.
Chi snatura le parole, snatura la realtà degrada ogni possibile naturalezza dei sentimenti.
È il destino inevitabile del sentimentale. Tutte le sue opinioni mutano e si trasformano in quelle opposte al primo tocco della realtà.