Zelo (s.m.). Malattia nervosa che colpisce talvolta i giovani e gli inesperti.— Ambrose Bierce
Zelo (s.m.). Malattia nervosa che colpisce talvolta i giovani e gli inesperti.
Perdono. Abile mossa per impedire che il trasgressore stia all'erta in modo da poterlo cogliere con le mani nel sacco la volta successiva.
Opposizione. In politica, il partito che, tagliandogli le gambe, impedisce al governo di correre verso la rovina.
Diagnosi. Talento molto sviluppato fra i medici che consiste nell'intuire l'entità del conto in banca del paziente in modo da poter stabilire quanto a lungo debba essere ammalato.
Adolescente: colui che sta lentamente guarendo dall'infanzia.
Istruzione (s.f.). Quella dote che spiega al saggio e nasconde allo stolto i motivi della loro incapacità di capire.
Come è inetto lo zelo più volenteroso degli uomini di fronte all'onnipotenza dell'entusiasmo indiviso!
Ci sono persone che non vivono la vita presente ma si preparano con grande zelo come se dovessero vivere una qualche altra vita e non quella che vivono: e intanto il tempo si consuma e vola via.
Soprattutto niente zelo.
Se soltanto avessi servito il mio Dio con metà dello zelo con cui ho servito il mio re, egli non mi avrebbe abbandonato nella mia vecchiaia, nudo, ai miei nemici.
Lo zelo e la coscienziosità sono spesso antagonisti per questo, che lo zelo vuol cogliere i frutti acerbi dall'albero, mentre la coscienziosità li lascia pendere troppo a lungo, finché essi cadono e si spiaccicano.
Zelo: malattia nervosa che colpisce talvolta i giovani e gli inesperti.
Lo zelo senza la conoscenza è come un uomo che si affretti nel buio.
Perché debbo lavorare con zelo a produrre molto, se chi produce meno di me, per incapacità reale o per pigrizia, partecipa esattamente come me al godimento dei beni? Non è meglio prender le cose con più calma, riposarsi spesso ed a lungo?