Per i moderni la poesia è qualcosa che non si può spiegare, è una suggestione.
Può sembrare assurdo, ma tutta l'arte moderna è una via verso l'assurdo. Il problema è trovare esattamente il punto di equilibrio tra niente e tutto.
Lo scopo della poesia è quello di ripristinare il silenzio, la capacità di tacere.
Credo che esista una categoria di poeti per i quali la poesia è qualcosa di vicino alla religione. Entrambe parlano di ciò che non è dicibile, l'ineffabile. Questo crea un'attesa per qualcosa che non si può dire.
I poeti son vecchi signori che mangian le stelle distesi sui prati delle loro ville. E s'inventano zingare e more per farsi credibili agli occhi del mondo col loro dolore.
I poeti che sono la più matta genia da Teocrito in poi, albergarono nelle campagne la innocenza; forse per questo la maggiore parte delle nostre ninfe viene dalla patria degli idilli.
La poesia è registrazione rapidissima di momenti chiave della nostra esistenza. In ciò è pura, assoluta, non ha tempo di contaminarsi con nulla. Nemmeno con i nostri dubbi.
La mia poesia bisogna ch'io la tenga nascosta in fondo al cuore, per me, per piangere solo, per pregar solo, per disperare solo!
Ai poeti resta da fare la poesia onesta.
Poesia non è altro che un significante di un corpo che non sa di essere morto.
La poesia è una cosa talmente magica che quelli stessi che la fanno sono gli ultimi a capirci qualche cosa.
Le arti tutte, ma più specialmente la musica e la poesia, possono stimarsi due lampi balenati da un medesimo sguardo di Dio.
Il poeta è, prima di tutto, una persona che è passionalmente innamorata del linguaggio.
I poeti sono dannati ma non son ciechi, vedono gli occhi degli angeli.