L'ottimismo è la cataratta dello spirito.— Anacleto Verrecchia
L'ottimismo è la cataratta dello spirito.
La vita è una tragedia che viene recitata come una commedia.
Con la sua onnipotenza Dio ha deciso non solo di non esistere, ma anche di non essere mai esistito.
E non ditemi che la cenere di un uomo, nonostante lo sfarzo dei cimiteri, sia diversa da quella di un gatto o di una volpe.
Perché poi l'uomo senta il bisogno di arrampicarsi sulle rocce a picco, come e più degli stambecchi, lo sa il cielo. Forse è un modo come un altro per sfuggire a se stessi. O per sfuggire agli altri?
Freud trasformò in lettino l'inginocchiatoio del confessionale e lo rese più comodo. Credo che sia qui il grande beneficio della psicoanalisi.
Ogni ottimista si muove nel solco del progresso, affrettandolo, mentre i pessimisti vorrebbero mantenere fermo il mondo.
Sarebbe ingiusto passare sotto silenzio la definizione misteriosa ma suggestiva data, pare, da una bambina: "Un ottimista è un uomo che vi guarda gli occhi, un pessimista un uomo che vi guarda i piedi".
Il pessimismo dell'intelligenza va combattuto da un ottimismo della volontà.
Il pessimista e l'ottimista hanno in comune il fatto di non vedere le cose così come sono: l'ottimista è un imbecille felice, il pessimista un imbecille infelice.
L'ottimista è altrettanto décadent del pessimista e forse ancora più dannoso.
Un ottimista è colui che crede che una donna abbia terminato la sua telefonata solo perché ha detto: "...allora ti saluto...".
L'uomo che è pessimista prima di avere 48 anni sa troppo; dopo, se è un ottimista, sa troppo poco.
Ottimista: Un fautore della dottrina che il nero è bianco.
L'ottimista proclama che viviamo nel migliore dei mondi possibili. Il pessimista teme che sia vero.
Come non essere ottimista! I miei avversari si sono rivelati finora esattamente quelle canaglie che avevo sospettato.