L'ottimismo è il profumo della vita.
C'è chi non sa dove andare e sta correndo per andarci subito.
Spesso l'orizzonte è alle nostre spalle.
La luna è l'unico astro che nasce dietro le montagne e tramonta dentro di noi.
Un vecchio che visse solo in un villaggio abbandonato, visto che ero in pena per lui, mi ha gridato: "Ricordati che la solitudine tiene compagnia".
Cercate di essere ottimisti. C'è sempre tempo per mettersi a piangere.
L'ottimista è un uomo che, senza una lira in tasca, ordina delle ostriche nella speranza di poterle pagare con la perla trovata.
L'ottimista è altrettanto décadent del pessimista e forse ancora più dannoso.
Voglio dire, mettiamola così: voi immaginate che niente abbia un senso, ma non può essere che tutto sia così, perché vi rendete conto che non ha senso e questa vostra consapevolezza gli dà quasi un senso. Avete capito quello che intendo? Un pessimismo ottimistico.
A volte mi chiudo in casa e piango. Ma poi trovo la forza, gioisco per quello che ho, indosso l'armatura e combatto. Esco con il sorriso: la gente vuole un messaggio positivo, l'ottimismo.
Non penso che i nostri film degli anni '80 abbiano fatto male ai ragazzi: noi infondevamo ottimismo. Oggi pare sia sbagliato anche essere ottimisti, ma io non faccio parte di questa generazione disfattista.
Ogni fede viene messa alla prova mediante i suoi effetti pratici nella vita. Se è vero che l'ottimismo permette al mondo di andare avanti e che il pessimismo lo rallenta, allora è pericoloso propagare una filosofia pessimista.
Ogni ottimista si muove nel solco del progresso, affrettandolo, mentre i pessimisti vorrebbero mantenere fermo il mondo.
Il motivo per il quale a tutti noi piace pensar tanto bene degli altri è che abbiamo paura per noi stessi. La base dell'ottimismo è il puro e semplice terrore.
Il pessimista e l'ottimista hanno in comune il fatto di non vedere le cose così come sono: l'ottimista è un imbecille felice, il pessimista un imbecille infelice.