Senza il purgatorio e l'inferno, il buon Dio non sarebbe che un povero re.
Il lavoro è un'ottima cosa per l'uomo: lo distrae dalla sua vita, gli impedisce di vedere quell'altro essere che è sé stesso e che gli rende spaventosa la solitudine.
L'amore è come la devozione; viene tardi.
Una parigina innamorata smentisce la sua natura e vien meno alla sua funzione: esser di tutti, come un'opera d'arte.
Solo gli uomini che non sono interessati alle donne sono interessati ai loro vestiti. Gli uomini a cui piacciono le donne non notano mai quello che loro indossano.
L'impotenza di Dio è infinita.
La povertà più grande che c'è nel mondo non è la mancanza di cibo ma quella d'amore. C'è la povertà della gente che non è soddisfatta da ciò che ha, che non è capace di soffrire, che si abbandona alla disperazione. La povertà di cuore spesso è più difficile da combattere e sconfiggere.
Di là da certo segno, la ricchezza e la povertà hanno comune questa maledizione, che fanno dell'uomo uno schiavo.
Non v'è povertà così disperata che tolga all'uomo ogni possibilità di mostrarsi generoso.
Chi ha paura della povertà non è degno d'avere la ricchezza.
È il povero che conta le sue pecore.
È dell'inferno dei poveri che è fatto il paradiso dei ricchi.
Se ciascuno si accontentasse del necessario e donasse ai poveri il superfluo, non vi sarebbero né ricchi né poveri.
I poveri sono le brioches dell'anima.
Quando ero piccolo ero così povero che pensavo che gli aiuti governativi fossero una marca.
Quello di essere poveri e di voler vivere da ricchi è un vizio molto diffuso.