La povertà è una forma di alitosi spirituale.
Per uno scrittore creativo, possedere la verità è meno importante di una sincerità emozionale.
Le parole democrazia, socialismo, libertà, patriottico, realistico, giustizia hanno ciascuna diversi significati differenti che non possono essere riconciliati tra loro.
I cattolici e i comunisti sono simili nel considerare che quelli che non hanno le loro convinzioni non possono essere sia onesti sia intelligenti.
"Patriottismo", secondo me, significa attaccamento ad un luogo particolare e ad un certo modo di vivere, che si reputa essere il migliore al mondo, senza volerlo imporre ad altri. Il patriottismo è per sua natura difensivo, sia militarmente sia culturalmente.
Accettare la civiltà quale essa è significa praticamente accettare la decadenza.
Non dobbiamo regolare il nostro atteggiamento verso i poveri da ciò che appare esternamente in essi e neppure in base alle loro qualità interiori. Dobbiamo piuttosto considerarli al lume della fede.
La povertà e le ostriche sembrano sempre andare in compagnia.
La povertà è una grande educatrice.
Bisognerebbe andare a scuola di povertà per contenere il disastro che la ricchezza sta producendo.
Non esiste un uomo tanto povero da non poter donare qualcosa agli altri.
Custodiscono tutto ciò che è vita, anche se solamente li ha sfiorati, come la vecchia scatola di latta dove altri han conservato sigarette. I poveri scrutano, badano a tutto, anche per te, essi vivono ? e non dimenticano.
Quando si pensa essere sì pochi che godono o per meglio dire monopolizzano i benefici della società incivilita e che tanti sono i sofferenti, non si può fare a meno di dubitare: se veramente la classe povera ritrae molto profitto dalla civiltà presente.
Di chi è meglio che sia piena la città: di ricchi, che coi loro mezzi aiutano sé e gli altri, o di poveri, che né a sé né agli altri sono di aiuto?
Quando il povero dona al ricco, il Diavolo se ne ride.
La povertà non porta infelicità, porta decadimento.