I poveri hanno un grande potenziale evangelizzatore da darvi.— Antonio Bello
I poveri hanno un grande potenziale evangelizzatore da darvi.
Hanno detto che la santità di una persona si commisura dallo spessore delle attese. Forse è vero.
Il viaggio più lungo è quello che conduce alla casa di fronte.
I poveri sono il luogo teologico dove Dio si manifesta e il roveto ardente e inconsumabile da cui Egli ci parla.
Dio è presente nel cuore di tutti, se non come presenza, almeno come nostalgia.
Gli uomini sono angeli con un'ala soltanto: possono volare solo rimanendo abbracciati.
È il povero che conta le sue pecore.
Alcune persone pensano che il lusso sia l'opposto della povertà. Non lo è. È l'opposto della volgarità.
La vera tragedia dei poveri è che non si possono permettere altro che l'abnegazione. I bei peccati, come tutte le cose belle, sono privilegio dei ricchi.
La scuola della povertà è la nulrice dei grandi animi.
È nobile cosa la povertà accettata con gioia.
"Ricco no" - disse - "sono un povero con soldi, che non è la stessa cosa."
Così facilmente s'acquisterebbe il vivere, se il desio di accumulare denari non impoverisse gli altri.
La povertà è una grande educatrice.
La povertà e le ostriche sembrano sempre andare in compagnia.
Ogni bambino merita le migliori possibilità di riuscita, ognuno dovrebbe potere avere la possibilità di lavorare e nessuno dovrebbe crescere fra sofferenze e povertà. Io li definirei i principi associati ad ogni società civile e dignitosa.