Chi pensa di potersi permettere di essere negligente non è lontano dalla povertà.
È saggio mantenere un segreto, ma è stupido credere che altri lo facciano.
Non abituarti a considerare i debiti soltanto un inconveniente: li scoprirai una calamità.
Siamo inclini a credere in quelli che non conosciamo perché non ci hanno mai ingannati.
Possiamo provare disagio vedendo una creatura che soffre, senza provare pietà: ma non abbiamo pietà a meno che desideriamo soccorrerla.
La prudenza è un modo di comportarsi che preserva la vita, anche se spesso non la rende felice.
Certi momenti ci vengono portati via, altri sottratti e altri ancora si perdono nel vento. Ma la cosa più vergognosa è perder tempo per negligenza.
Se la povertà è madre del crimine, la stupidità ne è il padre.
Con la ricchezza, diceva Orazio, crescono le preoccupazioni. Con la povertà, non diminuiscono.
La ricchezza dei poveri è rappresentata dai loro figli; quella dei ricchi dai loro genitori.
Noi non ci occupiamo dei poverissimi. Questi sono inimmaginabili e li possono avvicinare solo gli esperti di statistica o i poeti. La nostra storia tratta della gente di buona famiglia, o di coloro che sono obbligati a far finta di esserlo.
Non c'è protezione migliore dai ladri che la povertà.
Non bisogna mai disprezzare i poveri, perché questo disprezzo ricade su Dio.
È dell'inferno dei poveri che è fatto il paradiso dei ricchi.
Il lusso, la spensieratezza e lo spettacolo consueto della ricchezza fanno quei ragazzi così belli, che si direbbero d'una pasta diversa da quella dei figli della mediocrità e della povertà.
I poveri sono quelli che si sentono poveri, e la povertà consiste nel sentirsi povero.
Solo i poveri conoscono il significato della vita; chi ha soldi e sicurezza può soltanto tirare a indovinare.
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