La scuola della povertà è la nulrice dei grandi animi.
Dio ci volle nascosta l'anima al riparo dal nostro indiscreto sguardo degli occhi: ma pure non ha voluto che di tutto ci dovessimo l'uno all'altro affidar ciecamente con troppo pericolo di inganni, tradimenti e sciagure.
Iddio nella nostra faccia ha stampato l'immagine del nostro spirito, e dello sguardo ne ha fatto --- è vecchio dettato --- lo specchio dell'anima.
Ciò che si deve fare è dare l'opportunità alle persone di uscire dalla condizione di grande povertà nella quale versano con le loro forze. In tal modo esse conservano la loro dignità e acquistano fiducia in sé stesse.
Beati voi poveri, perché vostro è il regno di Dio.
I poveri sono i negri d'Europa.
La borghesia illuminata considera il povero una miniera inesauribile di ricchezza e la sfrutta in modo che si dica poi che è un modo intelligente.
È il povero che conta le sue pecore.
Custodiscono tutto ciò che è vita, anche se solamente li ha sfiorati, come la vecchia scatola di latta dove altri han conservato sigarette. I poveri scrutano, badano a tutto, anche per te, essi vivono ? e non dimenticano.
Dovreste conoscere ciò che vuole dire povertà, forse la nostra gente ha molti beni materiali, forse ha tutto, ma credo che se guardiamo nelle nostre case, vediamo quanto è difficile trovare un sorriso e il sorriso è il principio dell'amore.
La povertà è la matrigna del genio.
Quando il povero dona al ricco, il Diavolo se ne ride.
Il servizio dei poveri deve essere preferito a tutto. Non ci devono essere ritardi.