La povertà e le ostriche sembrano sempre andare in compagnia.— Charles Dickens
La povertà e le ostriche sembrano sempre andare in compagnia.
Non c'è nulla di così rinfrescante come il sonno, come disse la fantesca prima di sorbirsi il guscio d'ovo pieno di laudano.
Il volano è un gioco molto bello, purché tu non sia la pallina e due avvocati le racchette, nel qual caso è troppo eccitante per essere piacevole.
Le sorprese, come le sfortune, raramente vengono da sole.
Innumerevoli sono quei cuori cui reca il Natale una breve stagione di gaudio e di felicità.
Rifletti sulle tue gioie attuali, delle quali ogni uomo è colmo - non sulle tue passate sventure, delle quali tutti gli uomini ne hanno alcune.
I poveri sono i negri d'Europa.
La vita è una cella un po' fuori dell'ordinario, più uno è povero più si restringono i metri quadrati a sua disposizione.
È bello essere poveri anche perché quando ti avvicini ai settant'anni i tuoi figli non cercano di dichiararti non sano di mente per prendere il controllo delle tue proprietà.
La ricchezza dei poveri è rappresentata dai loro figli; quella dei ricchi dai loro genitori.
Era così povera che quando si mangiava le unghie apparecchiava la tavola. Spesso prendeva qualcosa di caldo: la febbre.
I poveri sono il luogo teologico dove Dio si manifesta e il roveto ardente e inconsumabile da cui Egli ci parla.
La scuola della povertà è la nulrice dei grandi animi.
Uomo povero ha i giorni lunghi.
La povertà è una grande educatrice.
Quando i ricchi si fanno la guerra, sono i poveri che muoiono.