La rivoluzione, in questo Paese, si fa giusto sui social.— Andrea Scanzi
La rivoluzione, in questo Paese, si fa giusto sui social.
Grillo sta preparando il prossimo Vaffa-Day contro la stampa. Io gli vorrei dire di stare attento, perché la stampa è vendicativa. Quando io ho creato un modo di comunicare con la gente che superava il giornalista classico, me l'hanno fatta pagare tutti.
Annusiamo il fallimento dei nostri simili e tendiamo a far branco per anestetizzarci.
La politica è l'ombra che il potere economico ha posto sulla società.
Riascoltati oggi, perfino gli «scarti» di Gaetano raccontano il presente più della maggior parte dei suoi colleghi vivi. Anche nelle sue tracce figlie di un Dio minore, c'è quel mix di lunarietà e ironia disillusa.
Di Benito Mussolini non ho alcun rispetto.
La differenza fondamentale rispetto al marketing tradizionale è possibile riscontrarla nell'interazione diretta con il cliente.
Il desiderio di connessione digitale può finire per isolarci dal nostro prossimo, da chi ci sta più vicino. Senza dimenticare che chi, per diversi motivi, non ha accesso ai media sociali, rischia di essere escluso.
Un corretto utilizzo dei media sociali non si improvvisa, ma richiede apertura al nuovo e tempo dedicato a vivere la Rete al fine di assorbirne le logiche di relazione e le grammatiche dei nuovi strumenti; insomma per comunicare in Rete bisogna farsi Rete.
I ragazzi non guardano la tv, l'informazione viene da internet e spesso è avariata, è come se vivessero in un mondo irreale.
E quale modo migliore di condividere i miei pensieri se non spiattellandoli in rete??
Google, è di fatto quel che di più simile all'invenzione della stampa ci sia stato dato di vivere.
L'identità online è raccontare se stessi.
Non mi piace vedere questo tipo di attività. Alla fine, se questa bolla scoppiasse, penso che la gente sarà lasciata con il cerino in mano e non voglio essere lì intorno a quando succederà.
È sufficiente un po' di logica per arrivare al succo della questione. Se voi foste gli inventori di Facebook, avreste inventato Facebook.
Saper leggere non basta più: serve un nuovo tipo di competenze, che definiamo alfabetismo digitale.