Aver fede significa credere in qualcosa che non siamo in grado di provare.— Andrew Beckett
Aver fede significa credere in qualcosa che non siamo in grado di provare.
La fede è d'oro, l'entusiasmo è d'argento, il fanatismo è di piombo.
Sarebbe insopportabile per un vivo, se sapesse ciò che non può sapere. Sarebbe, come se avesse mangiato dall'albero della vita.
Fede non è altro che credere con openione ferma, e quasi certezza le cose che non sono ragionevole, o, se sono ragionevole, crederle con più resoluzione che non persuadono le ragione.
La differenza fra il teorico della fede e il credente è grande quanto quella fra lo psichiatra e il matto.
Chi è senza fede scagli la prima pietra.
O si pensa o si crede.
La fede è una immaginazione che rifiuta il concreto, che non si preoccupa di ciò che la respinge. Non si può credere senza immaginazione.
Noi ci limitiamo ad analizzare Gesù dal punto di vista storico, al pari di Alessandro Magno o Giulio Cesare, altre grandi figure che hanno cambiato il corso degli eventi: se davanti a questo la fede barcolla, povera fede.
La fede è il ponte senza pilastri che porta ciò che vediamo verso la scena invisibile, troppo tenue per l'occhio.
La fede non è un fiore delicato, destinato ad appassire al minimo accenno di brutto tempo. La fede è come le montagne dell'Himalaya, che non possono modificarsi in alcun modo. Non c'è tempesta che possa smuovere le montagne dell'Himalaya dalle proprie fondamenta.