Fare denaro è un'arte. Lavorare è un'arte. Un buon affare è il massimo di tutte le arti.
Porto con me la macchina fotografica ovunque vada. Avere un nuovo rullino da sviluppare mi dà una buona ragione per svegliarmi la mattina.
La più eccitante attrazione è esercitata da due opposti che non si incontreranno mai.
Non è forse la vita una serie d'immagini, che cambiano solo nel modo di ripetersi?
Naturalmente si possono avere delle cattive maniere, se si sa come usarle.
In futuro, tutti saranno famosi per quindici minuti.
L'arte non riproduce ciò che è visibile, ma rende visibile ciò che non sempre lo è.
Ogni bambino è un'artista. Il problema è poi come rimanere un'artista quando si cresce.
L'arte è semplicemente un rifugio inventato da gente ingegnosa, che ha già a sufficienza cibo e donne, per sfuggire la noia della vita.
Una delle più grandi opere d'arte del mondo: una donna con delle belle gambe che esce dalla macchina.
L'arte non è l'applicazione di un canone di bellezza ma ciò che l'istinto e il cervello elabora dietro ogni canone.
L'arte è la sola cosa seria al mondo. E l'artista è la sola persona che non è mai seria.
Arte significa: dentro a ogni cosa mostrare Dio.
Se c'è sulla terra e fra tutti i nulla qualcosa da adorare, se esiste qualcosa di santo, di puro, di sublime, qualcosa che assecondi questo smisurato desiderio dell'infinito e del vago che chiamano anima, questa è l'arte.
Ora posso dire che l'arte è una sciocchezza.
Nell'arte, la bellezza non è altro che la bruttezza mitigata.
L'accumulo infinito di denaro, senza che mai si raggiunga una gratificazione completa, ricorda un'altra dipendenza, quella dal sesso. Chi ne è soggetto non è mai in pace.
La borsa pesante fa il cuore leggero.
I soldi differiscono da un'automobile, da una padrona o da un cancro nell'essere ugualmente importanti per quelli che li hanno e per quelli che non li hanno.
Se ci fosse chi riesce a vivere senza mai servirsi del denaro, lo Stato esiterebbe a chiedergliene. Ma il ricco, per non fare paragoni spiacevoli, è sempre colluso con l'istituzione che lo fa ricco.
L'enigma del feticcio denaro è solo l'enigma del feticcio merce, resosi fin troppo evidente.
Il dio quattrino è cosí scaltro. Se almeno tentasse di prenderti al laccio con yachts e corse di cavalli, cocottes e champagne, come sarebbe facile schivarlo. È quando ti circuisce attraverso il senso della tua onestà e della tua dignità che ti trova indifeso, impotente.
A chi manca il danaio, non solo mancano pietre, erbe e parole, ma l'aria, la terra, l'acqua, il fuoco e la vita istessa.
L'amore pretende di parificare, ma il denaro riesce a differenziare.
Ammetto di essere bravo a spendere soldi, ma una vita di ricchezza sfrenata non mi ha certo insegnato a gestirli.
Chi ha denaro paga, ma mai di persona.
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