La solitudine non si cura con la compagnia umana. La solitudine si cura attraverso il contatto con la realtà.
Tutti noi odiamo il nuovo. Lo odiamo davvero. E prima affrontiamo questo fatto, meglio sarà.
Se non si è ancora stati bastonati a sufficienza, e se non si è sofferto abbastanza, c'è anche un altro modo per svegliarsi: ascoltare.
Chi pondera a lungo prima di fare un passo passerà la sua vita su una gamba sola.
La vita è un mistero, il che significa che la mente razionale non è in grado di comprenderla. Per questo dovete svegliarvi, e improvvisamente vi renderete conto che la realtà non è problematica: il problema siete voi.
La solitudine crea persone d'ingegno o idioti.
Come si troverebbero bene certe persone se si staccassero da sé stesse! E invece si opprimono, si affliggono, si guastano, si spaventano, tutto da soli.
Bisogna imparare a stare soli, solo così si può imparare a stare con gli altri, altrimenti ci stai perché ne hai bisogno. Bisogna fare a scuola un'ora di insegnamento alla solitudine, imparare a bastarsi.
Impossibile ritrovare la mia solitudine, dopo che se ne fu andata, o sfuggire al suo strano profumo.
Fra miliardi di secoli, la sofferenza e la solitudine di mia mamma, provocate da me, esisteranno ancora. Ed io non posso rimediare. Espiare soltanto.
La mia solitudine è dignitosa, la affronto a testa alta, ma se la guardo in faccia mi deride, mi ferisce, fa ritornare tutte le solitudini del passato. È così: ogni solitudine contiene tutte le solitudini vissute.
Quando le orbite dei nostri satelliti per caso si incrociano, le nostre facce si incontrano. E forse, chissà, anche le nostre anime vengono a contatto. Ma questo non dura che un attimo. Un istante dopo, ci ritroviamo ognuna nella propria assoluta solitudine.
La solitudine è una condizione drammatica dei giovani, accentuata dall'inesperienza. Chi è giovane vive la solitudine come scacco e ne ha terrore. Per questo gli adolescenti cercano il branco, per superare la paura.
Chi si sente condannato alla solitudine può sempre fare qualcosa perché la sua solitudine sia ricca.
La solitudine unendosi alle anime semplici, le complica.
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