Quanta bontà tra le atrocità della guerra!— Antonio Ricciardi
Quanta bontà tra le atrocità della guerra!
La nostra bontà non è che la nostra cattiveria che dorme.
Nessuno è buono, se non Dio solo.
La bontà nella donna è debolezza, nell'uomo carattere; però più frequente in quella che in questo.
La bontà, che non è mai bonacciona, è difficile perché presuppone la forza di fare i conti con la complessità del reale, in cui coesistono bene e male, fraternità e violenza.
Quando il presidente del Consiglio dona a un giornalista un orologio Cartier il giornalista lo accetta, il giornalista medesimo tende poi spontaneamente alla bontà.
La bontà è un cammino estremamente severo e, nella sua severità, conosce l'urgenza della discrezione. E della forza. Perché la bontà, come l'amore, richiede forza, la grande e immensa forza dello Spirito.
Nessuno comprende che molta parte della bellezza è bontà.
Sotto il cielo vi è una cosa soltanto [...] davanti alla quale dobbiamo inginocchiarci: la bontà.
In mezzo alle messi buone non manca mai qualche spiga cattiva, né tra le cattive qualche spiga buona.
Bontà divina, che bei diamanti. La bontà divina non ha nulla a che vedere con tutto questo, carino.