Perché forte come la morte è l'amore, tenace come gli inferi la passione.

Apuleio
9

La nostra interpretazione

L’immagine dell’amore paragonato alla morte richiama una forza assoluta, inevitabile e ineludibile. Così come la fine della vita raggiunge ogni creatura senza possibilità di fuga, allo stesso modo il sentimento amoroso viene presentato come qualcosa che non si può respingere né controllare fino in fondo. Non si tratta di un affetto lieve o passeggero, ma di un’esperienza totalizzante, che coinvolge l’intera persona e ne orienta pensieri, desideri e azioni. Il riferimento alla passione legata agli inferi sottolinea una dimensione oscura, profonda, quasi abissale. L’attrazione non è solo dolcezza, ma anche ostinazione, tormento, intensità che graffia l’anima. La passione è tenace, non si arrende, continua a bruciare anche quando tutto il resto sembra spegnersi. In questo modo l’amore viene mostrato come una potenza ambivalente: è capace di dare senso e slancio all’esistenza, ma può anche condurre in zone interiori difficili, dove emergono vulnerabilità, paure e ossessioni. L’insieme suggerisce una visione in cui amore e passione non sono semplici emozioni romantiche, bensì forze primordiali che sfidano la ragione e superano i limiti umani. Chi ama davvero accetta il rischio di esporsi a questa intensità, consapevole che, come la morte, essa non ammette mezze misure e chiede un coinvolgimento radicale.

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