Aristotele offre una saggezza profonda sul equilibrio vitale attraverso questa frase. Suggerisce che la vera arte di vivere consiste nell'evitare gli estremi, sia l'eccessiva penuria che il superfluo consumo. In un banchetto simbolico della vita quotidiana, si invita a non parteciparvi né con troppa fame o sete insoddisfatte - rappresentando così la condizione di privazione e desiderio incessante – né in uno stato di ubriachezza che ci allontana dalla realtà. Questo consiglio promuove un approccio alla vita equilibrato, rilevante per chi cerca armonia nel quotidiano.