Nessuno incolpi un uomo di essere brutto.
Noi siamo quello che facciamo costantemente, l'eccellenza quindi non è un atto ma un'abitudine.
Chi non ha mai imparato ad obbedire non può essere un buon comandante.
Nel concepire un ideale possiamo presumere quel che vogliamo, ma dovremmo evitare le impossibilità.
È da tutti ed è facile adirarsi, e donare denaro e far spese: ma farlo con chi si deve, nella misura giusta, al momento opportuno, con lo scopo e nel modo convenienti, non è più da tutti né facile. Ed è per questo che il farlo bene è cosa rara, degna di lode e bella.
Nulla di più deprimente, per un uomo, della bruttezza di una donna, sulla quale la laidezza degli organi o dell'atto non risalti. La bellezza conta in primo luogo perché la bruttezza non può essere sciupata, laddove l'essenza dell'erotismo risiede appunto nella profanazione.
Cosa sono la bellezza o la bruttezza di fronte all'amore? Cos'è la bruttezza di un viso di fronte al sentimento nella cui grandezza si rispecchia l'assoluto stesso?
Per una donna la bruttezza è già metà della strada verso la virtù.
Bruttezza (s.f.). Dono che gli dei fanno a certe donne, e che rende possibile la virtù senza l'esercizio dell'umiltà.
Meglio arrivare primi con una donna brutta, che centesimi con una bella.
Quando si è brutti, non si hanno mai vent'anni.
Innamora più una graziosa bruttezza che una beltà soverchiamente sostenuta.
La bruttezza ci è coabituale; perciò non ce ne avvediamo mentre che ci affoga.
La bellezza è effimera, la bruttezza ti segue fino alla tomba.