La bruttezza ci è coabituale; perciò non ce ne avvediamo mentre che ci affoga.— Ugo Bernasconi
La bruttezza ci è coabituale; perciò non ce ne avvediamo mentre che ci affoga.
La peggior disgrazia può darci modo di esercitare la nostra migliore virtù. In ciò può essere ancora una fortuna.
Peggio che il non aver pietà dei mali altrui, l'impietosire sui propri mali.
Non disprezzare nemmeno il talento. Dico anche il semplice talento dell'eseguire. Chi ne ha, non disprezzi il dono di Dio. Chi poco ne ha − ben sa quanto gli sarebbe prezioso.
L'unica innocenza possibile all'uomo è di sentirsi colpevole.
Tutte, persin le brutte, mi danno un senso lento di tenerezza... «Sento» ? risi ? «di amarle tutte!
Per una donna la bruttezza è già metà della strada verso la virtù.
Nessuno incolpi un uomo di essere brutto.
C'è una bruttezza del volto non da altro prodotta che dalla ignobiltà dell'animo.
Quando si è brutti, non si hanno mai vent'anni.
Una donna che non sa essere brutta non è bella.
Cosa sono la bellezza o la bruttezza di fronte all'amore? Cos'è la bruttezza di un viso di fronte al sentimento nella cui grandezza si rispecchia l'assoluto stesso?
Ch'a donna non si fa maggior dispetto, che quando o vecchia o brutta le vien detto.
Nulla di più deprimente, per un uomo, della bruttezza di una donna, sulla quale la laidezza degli organi o dell'atto non risalti. La bellezza conta in primo luogo perché la bruttezza non può essere sciupata, laddove l'essenza dell'erotismo risiede appunto nella profanazione.
La bellezza innata è troppo ambiziosa per considerarsi perfetta; mentre l'orgoglio della bruttezza innata è inarrivabile.