La paura è il dolore provocato dalla rappresentazione di un male imminente.— Aristotele
La paura è il dolore provocato dalla rappresentazione di un male imminente.
È a causa del sentimento della meraviglia che gli uomini ora, come al principio, cominciano a filosofare.
L'uomo veramente buono e saggio sopporta dignitosamente tutte le vicende della sorte e tra le azioni che gli si prospettano compie sempre quelle più belle, come anche il buon generale usa l'esercito di cui dispone nel modo più efficace in guerra.
L'amicizia è una sola anima che abita in due corpi, un cuore che batte in due anime.
Non bisogna esprimere la propria opinione prima del dovuto, ma dopo aver esaminato molte volte il problema, e non è neppure infruttuoso porre semplicemente delle difficoltà: non bisogna dimenticare che è un uomo non soltanto chi ha successo, ma anche chi affronta una dimostrazione.
Tutti gli uomini per natura tendono al sapere.
Chi si abbandona al dolore senza resistenza o si uccide per evitarlo abbandona il campo di battaglia prima di aver vinto.
Il dolore è il punto d'appoggio del piacere.
Al piacere si accompagna sempre il dolore. E com'è delle cose di questo mondo, nulla ci è dato di eterno.
Non c'è dolore più grande della perdita della terra natia.
Il dolore ti cambia in profondità.
La bellezza ci può trafiggere come un dolore.
Certe persone e io sono fra loro, odiano il lieto fine. Ci sentiamo defraudati. Il dolore è la norma.
Bisogna rassegnarsi ai voleri di Dio a prezzo di qualsiasi dolore e di qualsiasi sacrificio.
Ogni dolore è facile a disprezzare; quello che comporta sofferenza intensa dura poco tempo, e quello che perdura molto tempo nella carne comporta sofferenza temperata.
Il dolore però non è passato. Era sempre lì, e mi tirava dentro, pretendeva di essere sentito.