L'ordine è qualcosa di artificioso; il naturale è il caos.— Arthur Schnitzler
L'ordine è qualcosa di artificioso; il naturale è il caos.
Se scuoti un aforisma ne cade fuori una bugia e ti avanza una banalità.
Quando l'odio diventa codardo, se ne va mascherato in società e si fa chiamare giustizia.
Sono i nostri interrogativi sulla divinità a renderci più ricchi, non le scarne risposte che riceviamo.
Anche quelli che ci amano e ci onorano non si sentono a loro agio accanto a noi prima di aver scoperto il nostro punto debole.
Credo alla tua saggezza solo se viene dal cuore, credo alla tua bontà solo se viene dalla ragione.
Aveva perfettamente assimilato i principi di quella gerarchia non scritta che tanto gli era piaciuta a Olmütz e in base alla quale un alfiere può stare, senza possibilità di confronto, più in alto di un generale.
Affinché il caos si lasci trasformare in un ordine nuovo, prima dobbiamo riconoscerlo e viverlo.
Quando il piede vuole sostituire la testa, oltrepassa un confine sacro.
Mantenere l'ordine è una necessità vitale, perché altrimenti non si riesce a fare attenzione.
È sorprendente vedere come, sia la felicità che il rendimento d'una persona possano aumentare quando si educhi la mente all'ordine, la si abitui a pensare adeguatamente a una cosa al momento giusto, anziché inadeguatamente in qualsiasi momento.
Il parziale disordine si trasforma in infinito ordine.
Mi dicono pignolo, come in Italia chiamano chiunque faccia il proprio dovere.
L'Ordine o lo si ride dal di dentro o lo si bestemmia dal di fuori; o si finge di accettarlo per farlo esplodere, o si finge di rifiutarlo per farlo rifiorire in altre forme; o si è Rabelais o si è Cartesio.
L'essere umano differisce dai semplici primati per la sua passione verso gli elenchi.
Con l'ordine esteriore si cerca sempre di mascherare un disordine interiore.