Fa impressione chiamare i vivi con il nome dei morti e fa impressione pronunciare il nome di un morto e sentire un vivo che te risponde.

Ascanio Celestini
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La nostra interpretazione

Quest'aforsima esplora la complessità emotiva e filosofica della condizione umana, mettendo in luce le sfumature tra il passato e il presente. Celestini ci invita a considerare come i nomi delle persone che sono state parte integrante della nostra vita continuino ad avere un potere evocativo nonostante la loro assenza fisica o temporanea dalla nostra esistenza attuale. La frase suggerisce una sorta di dualità nella percezione del tempo e dello spazio, dove i morti vivono attraverso il nome che gli altri pronunciano in memoria, mentre le persone vive possono essere chiamate dai loro nomi precedenti o associati a figure storiche ormai defunte. Queste riflessioni ci portano ad interrogarci sul valore della continuità e del cambiamento nella nostra vita personale e collettiva.