Le azioni umane non vanno derise, compiante o detestate: vanno comprese.
Certamente l'esistenza umana sarebbe molto più felice se negli uomini la capacità di tacere fosse pari a quella di parlare. Ma l'esperienza insegna fin troppo bene che gli uomini non governano nulla con maggior difficoltà che la lingua.
La pace non è assenza di guerra: è una virtù, uno stato d'animo, una disposizione alla benevolenza, alla fiducia, alla giustizia.
Chi parla così, parla sotto l'influsso di un pregiudizio determinato dalle passioni, oppure teme a tal punto di essere confutato dai filosofi e di essere quindi esposto alla pubblica derisione, da cercar rifugio nell'ambito del sacro.
Se gli uomini fossero in grado di governare secondo un preciso disegno tutte le circostanze della loro vita, o se la fortuna fosse loro sempre favorevole, essi non sarebbero schiavi della superstizione.
Non la natura che è unica per tutti, distingue i nobili dagli ignobili, ma le azioni di ciascuno e la sua forma di vita.
Guarda le tue azioni nell'ottica universale e capirai se sono azioni moralmente buone o no.
Ho assiduamente cercato di imparare a non ridere delle azioni degli uomini, a non piangerne, a non odiarle, ma a comprenderle.
Simula le buone azioni. Avrà un paradiso posticcio?
Come una cascata diventa nella caduta più lenta e sospesa, così il grande uomo d'azione suole agire con più calma di quanto il suo impetuoso desiderio facesse prevedere prima dell'azione.
Le conseguenze delle nostre azioni ci prendono per i capelli, del tutto indifferenti al fatto che nel frattempo si sia "migliorati".
Invece di sentirti in colpa o cercare scuse per delle azioni negative compiute in passato, incomincia ora ad agire positivamente.
Come arrivano lontano i raggi di una piccola candela, così splende una buona azione in un mondo malvagio.
Quante vite giocano un ruolo dominante? Il cittadino medio che paga le tasse non è capace di grandi passioni come di fare grandi opere.
Non cantata, l'azione più nobile morirà.