Che cos'è la bellezza, che scrittori, poeti, musicisti, artisti contemplano e traducono nel loro linguaggio, se non il riflesso dello splendore del Verbo eterno fatto carne?
Penso che nessuno di noi sarebbe diventato sacerdote se non avesse conosciuto sacerdoti convincenti nei quali ardeva il fuoco dell'amore di Cristo.
Fare guerra a Dio per estirparlo dal cuore degli uomini porta l'umanità, impaurita e impoverita, verso scelte che non hanno futuro.
Dio non ha solo parlato, non ha solo compiuto segni prodigiosi nella storia dell'umanità, Dio si è fatto così vicino da farsi uno di noi e percorrere le tappe dell'intera vita dell'uomo.
La Chiesa ha la vocazione di portare al mondo la gioia, una gioia autentica e duratura.
L'amore non è mai «concluso» e completato; si trasforma nel corso della vita, matura e proprio per questo rimane fedele a se stesso.
La bellezza, si diceva, è sempre altera e impenetrabile. Quando sedevano davanti ai caffè con le gambe accavallate, quel nudo gonfiava la vene dei passanti.
Ogni bellezza perfetta come un animale o un quadro o una donna non è che l'ultimo pezzo di un cerchio. L'ambizione dell'uomo è di scoprire e conoscere quel cerchio.
Cosa bella e mortal passa e non dura.
Tutte le cose belle sono di tutte le età.
Noi della bellezza crediamo materia la verità morale.
Coloro che scorgono bei significati nelle cose belle sono le persone colte. Per loro c'è speranza. Essi sono gli eletti: per loro le cose belle significano solo bellezza.
Il giudizio di gusto consiste proprio nel chiamar bella una cosa soltanto per la sua proprietà di accordarsi col nostro modo di percepirla.
La bellezza nasce degli occhi dell'uomo, ma lo sguardo dell'uomo nasce della natura.
La bellezza è una lettera aperta di raccomandazione che conquista subito i cuori.
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