Dio non ha solo parlato, non ha solo compiuto segni prodigiosi nella storia dell'umanità, Dio si è fatto così vicino da farsi uno di noi e percorrere le tappe dell'intera vita dell'uomo.
Il segno della Croce è in qualche modo la sintesi della nostra fede, perché ci dice quanto Dio ci ha amati; ci dice che, nel mondo, c'è un amore più forte della morte, più forte delle nostre debolezze e dei nostri peccati.
Dio si rende garante del diritto. Egli difende i deboli dai potenti. È questo il suo vero volto.
Se in certe teologie ed ecclesiologie di oggi Maria non trova più posto, la ragione è semplice e drammatica: hanno ridotto la fede a un'astrazione. E un'astrazione non sa che farsene di una madre.
Alla teologia della Gloria è inscindibilmente collegata la teologia della Croce.
Il sentimento può essere una meravigliosa scintilla iniziale, ma non è la totalità dell'amore.
Chi, dicendo di credere in Dio, si preoccupa anzitutto di appartenere a un'istituzione, nega il senso originario del messaggio di Gesù che consiste proprio nel distinguere radicalmente lo spirito dall'istituzione, il Regno di Dio da questo mondo.
Signore! Davanti a te sono l'ultimo e il più spregevole dei vermi. Ti prego però, non andare a vantartene subito in giro.
Ho scoperto la fede in Dio durante la mia prigionia.
Nessuno è buono, se non Dio solo.
Essere non comporta necessariamente l'esistere: Dio non esiste ma è.
Già solo per questo non ci può essere un creatore, perché la sua tristezza per il destino del suo creato sarebbe impensabile e insopportabile.
Dio, che è senza origine, è il principio unico e completo di ogni cosa.
Con sottile ironia nobilitiamo Dio con l'appellativo di Padre, pur sapendo bene che un padre come lui lo impiccheremmo, se riuscissimo a catturarlo.
Dio ha le mie dimensioni.
Il miglior modo per amare Dio è amare molte cose.
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