Che cos'è l'avarizia? È un continuo vivere in miseria per paura della miseria.
È cosa buona per me, o Signore, piuttosto stringermi a te nella tribolazione, averti con me nella fornace, che essere senza di te fosse pure in cielo.
Dove c'è amore, non c'è fatica, ma gusto.
L'umiltà è la sola che beatifica ed eterna le virtù, che fa forza al regno dei cieli, che ha umiliato il Signore della Maestà fino alla morte, la morte della croce. L'umiltà fu la prima a invitare a discendere fra noi il Verbo di Dio, stabilito nell'alto dei cieli.
O amore santo e casto! O dolce e soave affetto, tanto più soave e dolce, perché è tutto divino il sentimento che se ne prova. Sperimentarlo è divinizzarsi.
L'avarizia è la forma più sensuale di castità.
L'avarizia impedirà a un uomo di finire in miseria, ma in genere lo rende troppo pauroso per consentirgli di diventare ricco.
Uno dei primi effetti della bellezza femminile su di un uomo è quello di levargli l'avarizia.
Piangiamo sulla povertà, ma non inteneriamoci per l'avarizia nemmeno se è l'avarizia di un povero.
Elogio la frugalità. Quella scelta che non è né povertà né avarizia.
I pensieri dell'avaro sono pesanti e lividi come il metallo ch'egli ama.
C'è solo un modo di buttare via il proprio denaro: non spenderlo.
L'avaro spende più da morto in un sol giorno di quanto facesse da vivo in dieci anni; e il suo erede spende più in dieci mesi di quanto non abbia saputo fare lui durante tutta la vita.
Era avarissimo: quando dava la mano porgeva solo due dita.
L'avaro è senz'altro un pazzo: che senso ha, infatti, vivere da povero per morire da ricco?
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