Prendersi gioco della filosofia è fare davvero filosofia.— Blaise Pascal
Prendersi gioco della filosofia è fare davvero filosofia.
Non si deve misurare la virtù di un uomo dalla sua eccezionalità ma nel quotidiano.
Bisogna conoscere sé stessi. Anche se questo non servisse a trovare la verità, servirebbe a regolare la propria vita, e non c'è nulla di più giusto.
Due volti somiglianti, nessuno dei quali preso in se stesso fa ridere, fanno ridere insieme proprio a causa della somiglianza.
Che cosa vana la pittura, ammirata perché assomiglia a cose di cui non ammiriamo affatto gli originali!
Ci sono due categorie di uomini: i giusti che si credono peccatori, e i peccatori che si credono giusti.
La maggior parte degli uomini sono filosofi in quanto operano praticamente e nel loro pratico operare è contenuta implicitamente una concezione del mondo, una filosofia.
Ogni filosofia si colora con le tinte di qualche esperienza immaginaria e segreta, che mai si esprime esplicitamente nel procedere del ragionamento.
Non so nulla dell'anima. Non sono mai stato quel genere di filosofo.
Filo-sofia significa, alla lettera, "cura per ciò che è luminoso"; e la verità è per essenza ciò che si mantiene nella luce.
La via d'uscita per la filosofia è in un tal quale "storicismo" e nella "critica della cultura".
Coloro che sperano di diventare filosofi studiando la storia della filosofia dovrebbero, piuttosto, ricevere da essa l'idea che filosofi si nasce proprio come avviene per i poeti, anzi assai più di rado.
La meraviglia è propria della natura del filosofo; e la filosofia non si origina altro che dallo stupore.
La filosofia è propriamente nostalgia, il desiderio di trovarsi dappertutto come a casa propria.
La filosofia è la balia asciutta della vita. Veglia sui nostri passi, ma non ci può allattare.
I filosofi hanno solo interpretato il mondo in vari modi; ma il punto ora è di cambiarlo.