La vera eloquenza si ride dell'eloquenza.
È superstizioso riporre le proprie speranze nelle formalità, ma arrogante rifiutare di sottomettervisi.
Nelle città in cui siamo di passaggio non ci preoccupiamo della stima degli altri. Ma se ci dobbiamo abitare per un po' di tempo allora ci preoccupiamo. Quanto tempo? Un tempo proporzionato alla nostra vana e fragile esistenza.
Per fare di un uomo un santo è necessaria la grazia, chi ne dubita non sa cos'è un santo e cos'è un uomo.
Quando troviamo uno stile naturale restiamo sorpresi e incantati, perché dove ci aspettavamo di trovare uno scrittore scopriamo un uomo.
Condizione dell'uomo. Incostanza, noia, inquietudine.
L'eloquenza è un dono per chi la possiede e una tortura per chi la subisce.
L'eloquenza povera e scarna rende gli ascoltatori meno attenti: la lentezza e le frequenti interruzioni annoiano; tuttavia, un discorso che si fa attendere rimane più facilmente impresso di uno che scorre via veloce.
La vera eloquenza consiste nel dire il necessario e soltanto il necessario.
Prendi l'eloquenza e tirale il collo.
Eloquenza. Metodo per convincere gli sciocchi.
Se l'eloquenza scaturisce senza sforzo, facile o spontanea, ben venga e tratti argomenti di grande rilievo: ma evidenzi la sostanza, non se stessa.
L'eloquenza è un ritratto del pensiero; perciò, quelli che dopo aver dipinto aggiungono ancora qualcosa, fanno un quadro invece di un ritratto.
L'eloquenza è un'arte repubblicana, la conversazione un'arte aristocratica.
Acquisire un'immunità all'eloquenza è della massima importanza per i cittadini di una democrazia.